Nella famiglia delle lucciole, è la femmina che spicca nelle calde notti estive. Grazie al suo addome luminescente, è facilmente individuabile nel cuore della notte. La sua luce intensa funge da luce verde concessa al maschio per l’accoppiamento. Di fronte alle molteplici luci della città, l’insetto smarrito si ritira generalmente in campagna. Incontriamo uno scarabeo come nessun altro.
Foglio Lampyre Identità Verme Luminoso
IL (Lampyris noctiluca), comunemente noto come lucciola, appartiene alla famiglia Lampyridae. Nonostante il nome, non è un verme ma un insetto dell’ordine dei coleotteri. È simile alle lucciole (del genere Lucciola) con il quale condivide la caratteristica di emettere luce attraverso il proprio corpo.
Lucciola: dimorfismo sessuale molto marcato
Il corpo della lucciola è costituito da una successione di segmenti ventrali differenziati, piatti, morbidi e dai toni bruni. In questo insetto il dimorfismo sessuale è particolarmente accentuato. Il maschio adulto ha gli attributi comuni a molti coleotteri: ha occhi ingrossati, misura circa 25 mm, ha elitre e ali. La femmina adulta conserva un aspetto larvale e si distingue dalle larve per l’assenza di macchie giallo-arancio sui fianchi e sul lato dorsale dei segmenti. Priva di ali, la femmina non può volare a differenza del maschio.
Cosa rende la lucciola?
La lampira ha la capacità di emettere luce attraverso la parte terminale del suo addome. Questa luminosità – molto più intensa nella femmina – deriva da un fenomeno chimico di bioluminescenza. Il processo deriva effettivamente dall’ossidazione delle molecole di luciferina nelle cellule, che avviene sotto il controllo di un enzima chiamato luciferasi. Il confronto tra luciferina e luciferasi genera una luce fredda dai toni verdastri, quasi senza calore.
Habitat fresco e umido per la lucciola
La lucciola si trova in Europa – dalla Scandinavia all’Iberia – ma anche in Asia, America e Nord Africa. Il coleottero si evolve soprattutto nell’erba alta, nei piccoli cespugli, nelle boscaglie, nelle siepi, nei boschetti, nelle brughiere o anche nei boschi ripariali. Insomma, tutti i siti con terreno ricco di humus. È qui che l’insetto trova il suo habitat preferito: un ambiente umido annidato sotto pezzi di legno, sassi, tappeti di foglie morte. Un ambiente favorevole allo sviluppo della preda di cui si nutre.
Dieta: larve predatrici
Nelle zone umide e fresche che frequenta, la larva della lucciola si nutre principalmente di lumache e lumache. La sua tecnica consiste nel seguire la scia dei molluschi, paralizzarli iniettando loro del veleno e poi liquefarli (per fare una specie di porridge) usando enzimi digestivi prima di ingoiarli. L’insetto carnivoro integra la sua dieta con piccoli vermi, larve di altri animali o insetti. Gli adulti si nutrono molto poco, se non del tutto, sopravvivendo principalmente con riserve immagazzinate allo stato larvale.
Il verme si illumina durante la riproduzione
Durante le calde notti estive (principalmente giugno e luglio), la femmina solleva l’addome e diffonde una luce fluorescente che le permette di segnalare la sua presenza al maschio. Sensibile alla luminosità oltre che al disegno che si forma sull’addome della femmina, il maschio vola verso la sua promessa sposa. Mentre si avvicina, il suo partner abbassa l’intensità della sua luce e disperde una grande quantità di feromoni. L’accoppiamento – che avviene durante il giorno – può essere ripetuto per diverse ore.
La lucciola muore poco dopo l’accoppiamento
A luglio la femmina depone uova luminose. La deposizione avviene a terra, in luogo fresco e riparato perché la sua luminescenza la rende vulnerabile ai predatori. Dopo un mese di incubazione, la schiusa dà origine a larve che assomigliano a femmine adulte. Le lucciole sperimenteranno quindi fino a sei stadi larvali nell’arco di dodici mesi. Durante la stagione fredda, gli insetti si seppelliscono per svernare per poi uscire in primavera e completare il loro sviluppo. Generalmente, gli adulti muoiono dopo la riproduzione.
Lucciola: numeri in calo
Incapaci di volare, le larve e le femmine sono spesso predate dai toporagni mentre uccelli e pipistrelli predano i maschi. Altre minacce gravano sulle lucciole al punto da generare il declino della sua popolazione. Tra questi vi sono l’uso di pesticidi ed elicidi (prodotti fitosanitari destinati a distruggere i gasteropodi), la riduzione delle sue risorse alimentari (essenzialmente lumache), l’inquinamento luminoso delle città che impedisce al maschio di avvistare la femmina luminescente e quindi rallenta la riproduzione) o la rimozione del suo habitat a causa della radura intensiva.
La lucciola, alleata del giardiniere
Le larve sono utili aiuti per il giardiniere perché aiutano ad eliminare naturalmente lumache e chiocciole dall’orto. Per favorirne il ritorno nei nostri giardini si consiglia di non utilizzare insetticidi e di mantenerne l’habitat riducendo il più possibile il numero degli sfalci e favorendo lo sfalcio tardivo.
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