La babirusa, cinghiale con enormi canini

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Orecchie a punta, pancia panciuta, muso largo… la babirusa non può negare il suo retaggio familiare. Il maiale, tuttavia, ha una notevole differenza rispetto ai suoi cugini: due paia di zanne appuntite e ricurve che continuano a crescere per tutta la vita. Ritratto di un cinghiale.

La babirusa, cinghiale con enormi canini

Quattro sottospecie di babirusa

Endemica delle isole indonesiane, la babirusa (babyroussa babyrussa) è un mammifero onnivoro della famiglia Suidae il cui nome significa “maiale-cervo” in malese. Appartiene all’ordine degli artiodattili, animali ungulati con un numero pari di dita. Ci sono quattro sottospecie:

  • La babirusa comune (babyrussa babyrussa babyrussa);
  • La Celebes babirusa (Babyrousa babyrussa celebensis);
  • La babirusa dell’isola di Togian (Babyrousa babyrussa togeanensis);
  • Babirussa Bola Batu (Babyrousa babyrussa bolabatuensis), una forma nana recentemente estinta.

Pelle rugosa per la babirusa

Come altri suidi, la babirusa ha un corpo lungo e rotondo. Corto sulle gambe, l’animale ha un dorso leggermente bombato e un collo piuttosto tozzo. La sua testa è allungata da un muso mobile e ottuso come quello del cinghiale. Il mammifero assomiglia a un cinghiale ma si distingue per due paia di zanne che emergono dal muso. La sua pelle spessa, punteggiata di rughe e ampie pieghe, è ricoperta da un pelo corto, così radi da sembrare glabro. Gli zoccoli di questo artiodattilo terminano con quattro dita. Un adulto è in media lungo 1 me alto 80 cm. Il suo peso è di 60 kg per le femmine e fino a 100 kg per i maschi.

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Le sue zanne: imponenti ma fragili

La caratteristica fisica più spettacolare della babirusa sono senza dubbio le sue due paia di zanne, compresi due canini appuntiti che attraversano la sommità del muso per curvarsi verso il cranio. Di taglia più piccola, addirittura del tutto assenti nella femmina, questi sorprendenti attributi non smettono mai di crescere per tutta la vita dell’animale. Dotati di spigolo vivo, i due denti posti sulla mascella superiore possono crescere fino a perforare il cranio formando un’ansa completa: fenomeno suscettibile di generare un’infezione che provochi la morte del suid. L’utilità delle sue zanne – che sembrano armi ma sono fragili – rimane un mistero perché la babirusa non le usa per perlustrare il terreno o per combattere. Il maschio infatti preferisce combattere con le gambe perché i canini rotti lo priverebbero di ogni possibilità di sedurre una femmina.

Spiagge fangose ​​per babirusa

La babirusa vive in Indonesia e Papua Nuova Guinea. Si trova nelle isole di Sulawesi (Celebes), Togian, Sula, Buru e Molucche. In queste regioni il suino frequenta le umide foreste tropicali in prossimità di fiumi, zone paludose, canneti, canneti in prossimità di fiumi e laghi dove crescono le piante acquatiche di cui si nutre. È sempre in prossimità degli specchi d’acqua che l’animale trova il fango in cui ama sguazzare per proteggersi dal caldo e liberarsi dai parassiti. Ottima nuotatrice, la babirusa attraversa facilmente le insenature per andare di isola in isola.

La babirusa: piuttosto vegetariana

Onnivora con tendenza vegetariana, la babirusa scava nel terreno cumuli di piante in decomposizione, tronchi in decomposizione e humus per comporre il suo menù, che consiste principalmente di radici, bulbi, foglie, frutti, giovani germogli e funghi. . Il mammifero integra i suoi pasti con l’aiuto di piccoli vertebrati e invertebrati come larve, vermi, gasteropodi e altri insetti.

La babirusa, timida e timorosa

La specie è attiva principalmente al mattino e alla notte per trascorrere il resto della giornata dormendo. Discreta e timida, la babirusa è sempre all’erta e va a nascondersi al minimo allarme sotto la vegetazione. L’animale può fare affidamento su un udito e un olfatto acuti per rilevare una minaccia imminente. Più veloce e più agile del cinghiale, sa galoppare rapidamente e abilmente attraverso fitti boschetti. Nella babirusa il maschio mostra un temperamento solitario mentre la femmina, più gregaria, vive in piccoli gruppi.

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Il maschio babirusa è bellicoso

In estate, molti scontri tra maschi punteggiano la stagione degli amori. Impennandosi sulle zampe posteriori e colpendosi a vicenda con il muso, i rivali si concedono il diritto di accoppiarsi con più partner. Dopo circa cinque mesi di gestazione la femmina partorisce un solo piccolo, eccezionalmente due. Di carattere piuttosto pacifico, la madre può però essere aggressiva quando difende la sua prole. Prima di altri suidi, i maialini selvatici iniziano a mangiare cibo solido dopo 3-10 giorni, ma non vengono svezzati fino a tra il 6° e l’8° mese. La babirusa raggiunge la maturità sessuale a circa uno o due anni di età.

Babirusa: una popolazione in declino

Il pitone reticolato è il principale predatore della babirusa. Tra le minacce alle diverse sottospecie ci sono la deforestazione e la caccia. Pochi soggetti che vivono in foreste montane di difficile accesso sfuggono al costante declino della loro popolazione, stimata in circa 4.000 individui. La babirusa gode di piena protezione ai sensi della legge indonesiana del 1931. La specie – classificata nella categoria vulnerabile dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) – è inclusa nell’Appendice I della CITES dal 1982. La durata della vita della babirusa è 12 anni in natura e fino a 24 anni in cattività.

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