La martora: come vive? Tutto quello che c’è da sapere sulla martora

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martora (Martes martes)

Spesso confusa con la cugina donnola, la martora è un mammifero sconosciuto al grande pubblico. Quest’ultima, infatti, non si avvicina molto alle abitazioni umane, a differenza della donnola, il che la rende un animale piuttosto discreto e difficile da osservare nel suo ambiente naturale. Per sapere tutto su questo curioso animale che è la martora, è qui!

Martora: che cos’è?

La martora (martes martes) è un mammifero della famiglia dei mustelidi, famiglia che comprende anche donnole, furetti e puzzole.

Questo animaletto sembra proprio una donnola, con qualche piccola differenza. Misura circa 15 cm di altezza, da 36 a 58 cm di lunghezza, per un peso che può variare dai 500 g ai 2,2 kg (i maschi sono spesso più grandi delle femmine).

Il suo mantello è marrone cioccolato su tutto il corpo, tranne la pettorina dal torace alla sommità del collo, che è giallo-arancio. È anche il colore della sua pettorina che lo differenzia dalla donnola.

In natura, questo piccolo mammifero può vivere dai 10 ai 12 anni.

La martora è un animale notturno e crepuscolare, il che significa che il suo periodo di attività va dall’imbrunire alla fine della notte. La sua dieta è molto varia, poiché è carnivora con tendenza insettivora e frugivora. Può capitare anche a lui di essere spazzino.

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La distribuzione geografica e le zone di vita della martora

La martora ha conquistato una vasta area in Eurasia. Così si può trovare da ovest a est dell’Europa, nel nord dell’Inghilterra e in Scozia, così come nei paesi scandinavi, Norvegia, Finlandia e Svezia.

Questo piccolo mammifero vive principalmente nelle aree forestali, nelle quali può trovare un gran numero delle sue prede, oltre che le sue abitazioni. In inverno la martora troverà rifugio a terra, in tane disabitate di conigli o altri roditori, oltre che sotto pietre o vegetazione, soprattutto nei rovi, che respingono i suoi potenziali predatori. Viceversa, durante i periodi caldi, tenderà a nidificare in alberi cavi, alti fino a due metri, occupando tane di scoiattolo disabitate o ceppi di alberi morti.

Eviterà aree aperte, in cui sarà esposto ai suoi predatori, rapaci, e troverà pochissime prede.

La martora si trova anche nelle zone montuose, dove le puzzole sono scomparse, fino a quota 2000 metri, in particolare sulle Alpi.

dieta della martora

La martora vede la sua dieta variare a seconda delle stagioni. In autunno e primavera si nutrirà principalmente di piccoli roditori come l’arvicola, il toporagno, l’arvicola o il topo selvatico, che in queste stagioni sono molto abbondanti.

In estate si nutrirà di frutta e insetti, in particolare nidi di bombi che fanno parte della sua alimentazione principale in questo periodo, oltre che di piccoli uccelli della famiglia dei passeriformi come merli, fringuelli, tordi o anche cince. A volte anche durante questo periodo la martora mangerà batraci come salamandre, rane o rospi.

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In inverno la martora sarà molto meno attiva, si nutrirà molto meno e sarà piuttosto spazzina, anche se le capiterà sempre di cacciare i piccoli roditori più rari, che ama.

allevamento di martore

Riproduzione della martora

La stagione riproduttiva della martora si svolge in estate, tra giugno e agosto. Il maschio cercherà di sedurre la sua femmina con l’aiuto di giochi e combattimenti, quindi una volta raggiunto, i due piccioncini copuleranno per 15-75 minuti.

Una volta fecondata la femmina, i piccoli si svilupperanno nel suo ventre per 28-30 giorni, poi partorirà in un nido che ha preparato in precedenza, spesso in alberi cavi o tane di scoiattolo, che sarà rivestita di foglie e muschio .

La cucciolata sarà composta in media da 3 individui, ma questo può variare da 1 a 6 piccoli che nascono molto fragili, con gli occhi chiusi. La femmina li allatterà fino a un mese e mezzo e si prenderà cura di loro da sola, essendo il maschio tornato ai suoi affari dopo l’accoppiamento.

All’età di due mesi i piccoli inizieranno ad uscire dal nido per scoprire il loro ambiente, stando in alto sui rami degli alberi, sempre sotto la stretta sorveglianza della madre. Sfortunatamente, se la femmina si trova in un periodo di carestia, quando non c’è abbastanza da mangiare nel suo ambiente, può uccidere alcuni dei suoi piccoli più deboli per il cibo.

All’età di sei mesi, i cuccioli sono completamente indipendenti e lasciano la madre per vivere la propria vita. Le femmine raggiungeranno la maggiore età sessuale all’età di circa 15 mesi (cioè un anno e mezzo), mentre i maschi non potranno riprodursi prima dei 27 mesi (cioè più di 2 anni).

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