Soprannominate le sentinelle del deserto, i suricati hanno una vita sociale molto organizzata: il guardiano è chiamato ad allertare la tribù in caso di pericolo imminente quando le babysitter vegliano sui piccoli. Ritratto di un piccolo carnivoro che deve la sua sopravvivenza alla solidarietà del gruppo.
Il suricato vive in ambienti ostili
Soprannominato sentinella del deserto, il suricato è un mammifero diurno appartenente all’ordine dei carnivori e alla famiglia degli herpestidae (manguste). Esistono tre sottospecie:
- Il meerkat suricata suricatta occupa le savane aride e le zone desertiche dell’Africa meridionale (Namibia, Angola, Botswana, Zimbabwe, Sudafrica);
- Il meerkat suricatta marjoriae frequenta il deserto del Namib, la Namibia centrale e nordoccidentale;
- Il suricate suricatta iona abita il pre-deserto della Namibia, nell’estremo sud dell’Angola.
Un cappotto chiaro come il deserto
Il mantello del suricato varia dal marrone al grigio chiaro al color sabbia e presenta alcune strisce scure sulla parte dorsale. Le orecchie e il contorno degli occhi sono neri per proteggere l’animale dal sole e la sua testa tonda è prolungata da un piccolo muso appuntito. Le sue zampe hanno artigli non retrattili e la sua lunga coda a volte funge da treppiede su cui stare in piedi, specialmente quando fa la guardia. Il mammifero misura da 20 a 50 centimetri e pesa tra 600 grammi e 1 chilo.
L’affiatato clan dei suricati
Il suricato vive in un gruppo solitamente composto da 20 a 30 individui e che comprende diversi maschi e femmine in età riproduttiva, nonché i genitori e la loro prole. I giovani adulti che non hanno ancora raggiunto la maturità sessuale hanno il compito di accudire i piccoli, la tana e garantire la tutela del territorio. Questi piccoli carnivori si impegnano quotidianamente in abbracci che assicurano la coesione del gruppo, fattore essenziale per la loro sopravvivenza in un ambiente ostile dove i predatori sono in agguato. Tutti vivono nello stesso rifugio e mostrano grande solidarietà in ogni circostanza perché un suricato che vive da solo è destinato a morte certa.
Il ruolo fondamentale delle sentinelle
I suricati adottano una precisa organizzazione per proteggersi dalle minacce. Pertanto, la loro tana è sempre vicina al loro terreno di caccia e quando vanno in cerca di cibo, rimangono a distanza ravvicinata dalle sentinelle. Scavando in profondità nella terra per trovare il loro sostentamento, gli erpestidi diventano infatti facili bersagli per i predatori. Appollaiati su una roccia, un ceppo o un termitaio, i membri della colonia fungono da vedette stando in piedi sulla coda e sulle zampe posteriori per avere una visione migliore dell’orizzonte. Vari tipi di vocalizzi informano sull’origine del pericolo (aereo o terrestre) per aiutare i membri del clan ad adattare il proprio comportamento: riorganizzarsi per intimidire il nemico, tornare al proprio alloggio o appiattirsi al suolo.
Il suricato è immune al veleno
Il suricato è un onnivoro con tendenza insettivora che si nutre estate e inverno di coleotteri, farfalle, termiti, cavallette, millepiedi e locuste. Per trovare la sua preda fruga nella sabbia o nella terra con il muso. Il mammifero può mangiare anche lumache e piccoli vertebrati come anfibi, roditori (topi, ratti), lucertole, uccelli e capita anche di rubare le uova. L’erpestide non disdegna scorpioni e serpenti, di cui non teme il veleno contro il quale è naturalmente immune (oltre che da una grande varietà di veleni). Il suricato si idrata consumando piante, frutti, tuberi o bulbi.
Suricati, preziose babysitter
Al termine di un periodo di gestazione di 11 settimane, la femmina partorisce una cucciolata che varia da 2 a 5 piccoli in una delle camere della tana. I giovani suricati – che nascono sordi e ciechi – vengono allattati e accuditi dalla madre con vigorose leccate. Nelle prime fasi, la femmina trascorre le sue giornate all’aperto alla ricerca di cibo mentre gli adulti della colonia vegliano sui piccoli. Due settimane dopo, i giovani iniziano a far uscire il muso dalla tana, ma lo svezzamento definitivo avverrà solo dopo nove settimane. Gli adulti di guardia sono i primi a rifornire i piccoli, poi la madre li incoraggerà a cacciare correndo davanti a loro con la preda in bocca. A poco a poco inizieranno a cercare da soli il cibo e verso i 6 mesi inizieranno la loro attività di sentinella. Durante le nuove nascite, saranno a loro volta responsabili della babysitter. La maturità sessuale viene raggiunta intorno all’anno di età.
Nessuna minaccia al suricato
I rapaci (aquila marziale, aquila fulva) sono tra i principali predatori del suricato, insieme a sciacalli, coyote e grandi serpenti. Le popolazioni di questo piccolo mammifero si evolvono in ambienti inospitali dove non si sviluppano le attività umane. In questo contesto la specie non è minacciata e non beneficia di alcuna specifica misura di protezione. L’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) ha elencato il suricato come Least Concern.
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