Il kinkajou, un piccolo mammifero arboreo dai grandi occhi

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Questo buffo animale dal manto lanoso e dai grandi occhi rotondi trascorre le sue giornate dormendo nelle cavità degli alberi. Simile a un marsupiale, con il quale non ha alcuna relazione, il Kinkajou è rimasto a lungo un enigma tra i naturalisti. Zoom su un carnivoro che si nutre principalmente di piante!

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Il kinkajou, a lungo inclassificabile

Il kinkajou (Potos flavus) appartiene alla famiglia Procyonidae, come il procione, il panda rosso e il coati. L’animale è stato a lungo inclassificabile e oggi rimane una curiosità biologica tra i carnivori non carnivori. Misura tra i 90 cm e 1 m di lunghezza (metà dei quali alla coda), è alto 20 cm e pesa tra 1,5 kg e 4,5 kg. Il suo pelo corto e leggermente crespo presenta variazioni di rosso, marrone, caramello e grigio nella parte superiore e una tavolozza dal crema all’arancione nella parte inferiore. La sua piccola testa assume una forma a cuore mentre il suo muso appuntito termina con un naso dal rosa scuro al marrone. Il mammifero sfoggia i grandi occhi rotondi tipici degli animali notturni. Le sue zampe estese da artigli affilati e non retrattili facilitano i suoi movimenti sugli alberi, così come la sua coda prensile, che usa come una mano. Particolarità: il kinkajou cammina incrociando le gambe ad ogni passo.

Il kinkajou, specie esclusivamente arborea

Il kinkajou vive nella foresta pluviale tropicale dell’America centrale e meridionale, dal Messico al Paraguay passando per la Guyana francese. L’animale si trova nel fogliame degli alberi, ad un’altezza compresa tra 10 e 25 metri. A volte si avventura in aree sgomberate per piantagioni e giardini privati. La sua temperatura ideale è compresa tra 23°c e 35°c massimo perché se tollera bene il freddo, il caldo eccessivo non le si addice. Non si osserva oltre i 2.500 metri di altitudine.

Il kinkajou, un eccellente impollinatore

Se i suoi denti lo classificano nell’ordine dei carnivori, il kinkajou si nutre principalmente di frutti (avocado, banane, guaiave, papaie, ecc.), miele, fiori, nettare e polline che raccoglie immergendo la sua lingua allungabile nell’alveare. Il suo ruolo ecologico è importante perché contribuisce alla disseminazione dei semi per zoocoria (attaccati ai suoi peli) e all’impollinazione. Il kinkajou completa il suo menù con larve di insetti, formiche, termiti, api, scorpioni e rane, ma anche con piccoli rettili, uova e piccoli uccelli che caccia abilmente.

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Il kinkajou: rumoroso e profumato

Questo animale notturno e solitario trascorre le sue giornate riposando nel groviglio di rami al riparo dal sole. Temendo la luce, il kinkajou inizia ad attivarsi all’inizio della notte e poco prima dell’alba. Per muoversi si aggrappa ai rami con la lunga coda e non scende quasi mai a terra. Il suo stile di vita dà un ruolo predominante all’olfatto e alle vocalizzazioni. Così, appena svegliato, segna il suo territorio grattando vigorosamente le ghiandole poste sotto le mandibole, sulla gola e sul ventre. Oltre al suo profumo, l’animale utilizza tutta una serie di richiami (grugniti, guaiti, sibili, guaiti) per difendere il suo dominio o attirare un compagno. Il mammifero – che vive in piccoli gruppi di una mezza dozzina di individui – utilizza anche i vocalizzi per localizzare i suoi congeneri e coordinare gli spostamenti del clan al fine di ottimizzare la ricerca del cibo.

Tre anni con sua madre

Durante il periodo riproduttivo, che va da dicembre a febbraio, gli odori della femmina in calore attirano i maschi. I diversi corteggiatori si confronteranno poi tra gesti e grida. Il giorno dopo i litigi, un secondo incontro con il partner viene prolungato da una convivenza di un mese. Dopo 4 mesi di gestazione, la femmina partorisce un solo piccolo in un nido nascosto in alto tra gli alberi. Alla nascita, il bambino sordo e cieco pesa tra i 150 ei 200 grammi. Il suo udito si sviluppa prima del quinto giorno e gli occhi si aprono tra la prima e la terza settimana. L’allattamento al seno dura tra le 7 e le 8 settimane poi gli viene somministrato un alimento diversificato. A 4 mesi, inizio dello svezzamento, sa usare la coda per spostarsi di ramo in ramo. Il giovane raggiunge la maturità sessuale tra 1,5 e 2 anni ma rimane con la madre fino all’età di 3 anni.

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Kinkajou: minacce

Tra i principali predatori del kinkajou vi sono i felini in grado di arrampicarsi sui tronchi (gatto selvatico, ocelot, jaguarundi) ei rapaci, come l’aquila arpia, il gufo dagli occhiali o l’aquila di Isidoro. Il piccolo carnivoro è anche vittima di malattie come la leishmania e il tripanosoma mentre le zanzare gli trasmettono l’arbovirus. Classificata come “meno preoccupante” dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), la specie è però colpita dalla deforestazione che ne riduce l’habitat e dalla caccia per carne e pelo. Il kinkajou viene anche catturato per rifornire il nuovo commercio di animali domestici (NAC). Solo i numeri che vivono nei parchi o nelle riserve sono risparmiati da queste minacce. La sua longevità è di 30 anni.

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