Vicuña, alpaca selvatica del Sud America

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La vigogna si è adattata alla vita sugli altopiani andini, dove l’ossigeno scarseggia. Per resistere al clima secco e freddo, il camelide ha sviluppato una pelliccia dalle qualità eccezionali. Soprannominata dagli Incas “lana degli dei”, il suo morbido e caldo vello attira la cupidigia.

La vigogna, alpaca selvatica del Sud America

La vigogna: selvaggia e indomabile

Appartenente all’ordine degli Artiodattili (ungulati), la vigogna (Vicugna Vicugna) è il più piccolo rappresentante della famiglia dei camelidi che comprende cammelli, dromedari, guanachi, lama e alpaca. Vale a dire che l’alpaca – addomesticato dalle popolazioni locali – discende dalla vigogna, la quale resiste a qualsiasi addomesticamento. L’animale misura da 70 a 110 cm al garrese, lungo da 1,40 a 2 m e pesa tra i 40 ei 60 kg. La vigogna ha un collo lungo e muscoloso, una piccola testa con orecchie lunghe e un muso sottile. La sua silhouette slanciata è portata da gambe sottili e alte. Il mammifero erbivoro vive in Sud America nella Cordigliera centrale delle Ande: principalmente Perù e Bolivia, ma anche Cile e Argentina.

Cara lana di vigogna

La pelliccia della vigogna va dal bruno al rossiccio sul dorso, sulla testa, sulla parte anteriore delle zampe e sulla parte superiore della coda; bianco o beige sul fianco, sul ventre e all’interno delle zampe. Il suo folto mantello, il materiale più pregiato dopo la seta, può misurare fino a 30 cm sul petto. Gli Incas lo chiamavano “l’oro delle Ande”. Con la fibra considerata “la lana degli dei”, le Ande realizzavano abiti morbidi e caldi, nonché arazzi ornamentali per la famiglia reale. Il camelide veniva quindi tosato e poi liberato per garantirne la conservazione. Ma quando i conquistatori spagnoli arrivarono nel XVI secolo, la vigogna fu quasi decimata per vestire i reali europei.

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Vicuna: un habitat inospitale

I coloni respinsero le popolazioni indigene e le loro mandrie sugli altopiani andini, lasciando i migliori pascoli a disposizione di bovini e ovini importati dall’Europa. La vigogna si è poi abituata all’altitudine sviluppando polmoni e cuore per compensare la rarefazione dell’ossigeno. Il suo mantello ha acquisito la capacità di intrappolare le bolle d’aria che formano un efficace isolante contro le temperature gelide e il caldo diurno. I suoi denti si sono adattati alla vegetazione povera e rasata degli altipiani, in particolare gli incisivi che continuano a crescere per tutta la vita, come roditori.

Acqua salata per la vigogna

Il mammifero erbivoro si nutre solo di erbe e piante erbacee tipiche delle regioni secche e fredde che occupa. Essendo la vegetazione rara e pianeggiante su suoli rocciosi, l’animale trova scarse risorse in acqua e sali minerali. Tuttavia, a differenza della maggior parte dei camelidi, la vigogna ha bisogno di abbeverarsi tutti i giorni e sceglie il proprio territorio secondo questo criterio: il suo dominio non dista mai più di 2 km da un punto d’acqua. La puna, una regione arroccata tra i 3.500 ei 4.800 metri sul livello del mare, non riceve acqua piovana per quasi nove mesi all’anno. D’altra parte, la zona offre molte distese di acqua salata che la vigogna è uno dei pochi animali che può bere.

La vigogna e il suo harem

La vigogna si sviluppa sugli altipiani erbosi ai piedi delle montagne, dove il cibo è abbondante e diversificato. Alla fine della giornata, si rifugia sui ripidi pendii per sfuggire ai predatori mentre dorme. Il camelide ha quindi due territori distinti: uno per dormire e l’altro per nutrirsi. L’animale timoroso e sospettoso è sempre all’erta, pronto a fuggire da un pericolo correndo a quasi 50 km/h su un terreno sassoso. Sociale e gregaria, la vigogna vive in branchi da 10 a 20 individui, generalmente costituiti da un maschio dominante, il suo harem e i loro piccoli non svezzati. Ogni soggetto mostra la propria sottomissione appoggiando la testa sulla schiena del Patriarca. Quest’ultimo non lascia mai allontanare la sua tribù a più di 50 m di distanza e in caso di minaccia emette un fischio di avvertimento e si frappone tra il pericolo e il gruppo.

Un clan per single

L’accoppiamento avviene a marzo e aprile. La femmina partorisce un solo piccolo dopo un periodo di gestazione di 11 mesi. Con un peso compreso tra 4 e 6 kg, il neonato è in grado di sollevarsi in piedi un quarto d’ora dopo la nascita. Allatta sua madre per quasi 10 mesi e ottiene la sua indipendenza intorno ai 12-18 mesi. A questa età viene cacciato dal maschio dominante, limitando così il rischio di consanguineità. Il giovane si unisce quindi agli amici per formare gruppi di scapoli in attesa di creare il proprio branco o unirsi a un’altra tribù. I giovani sono sessualmente maturi a circa 2 anni.

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Vigogna ora protetta

Tra i pochi predatori della vigogna ci sono il puma, il condor e la volpe andina. Veloce e agile, il camelide può spesso superare i suoi assalitori sui pendii rocciosi delle Ande. Nel XVI secolo la sua popolazione contava 1,5 milioni, ma l’intenso massacro effettuato dai conquistadores ridusse notevolmente questa cifra. Nel 1960, il numero di vigogne era stimato in circa 6000 membri. Un piano di protezione ha permesso di ricostituire le popolazioni in tutto l’areale. A lungo classificata come “vulnerabile” dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), la specie è ora elencata come “Least Concern”. Il bracconaggio e il cambiamento climatico rimangono una seria minaccia per la vigogna. La sua aspettativa di vita è di 20 anni in natura e fino a 25 anni in cattività.

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