Ortotteri (cavallette, grilli e locuste): cosa li caratterizza?

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Ortotteri… Il termine parla da solo perché è composto dal greco orthos che significa “giusto”, e pteron che significa “ala”. Gli ortotteri sono insetti dalle ali dritte. Ma i non specialisti probabilmente si chiederanno cosa significhi esattamente. Gli Ortotteri costituiscono un gruppo omogeneo di quasi 20.000 specie, di cui 220 specie si trovano in Francia, di cui poco meno della metà sono locuste. Ecco le nostre spiegazioni e dettagli su ciò che caratterizza precisamente questi animali.

Ortotteri (cavallette, grilli e locuste): cosa li caratterizza?

Caratteristica n°1: la testa

Per descrivere un ortottero, l’animale è diviso in tre parti, come avviene per tutti gli insetti: testa, torace e addome.

La testa è detta “ortognata”, vale a dire che l’asse dello spazio preorale è perpendicolare all’asse del corpo. Lei indossa :

  • Un paio di antenne,
  • Occhi, solitamente grandi in proporzione al corpo,
  • Mandibole potenti,
  • E palpiti.

La testa è grande e arrotondata con una faccia verticale.

Le antenne sono moniliformi, vale a dire che osservate al microscopio presentano un susseguirsi di costrizioni e rigonfiamenti, che conferiscono loro l’aspetto di una collana di perle. Queste antenne possono essere corte o molto lunghe. Nelle locuste sono spesse e più corte del loro corpo, mentre nelle cavallette e nei grilli sono sottili e lunghe.

Come la maggior parte degli insetti, gli Ortotteri hanno un apparato boccale ben visibile dall’esterno: sono chiamati “ectognati”.

L’apparato boccale è di tipo masticatorio e presenta potenti mandibole.

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Caratteristica n°2: il torace

Il corpo degli Ortotteri è robusto e varia in lunghezza tra 5 mm e 15 cm. Il protorace è coperto da uno scudo (o pronotum).

Il torace porta due paia di ali. Si dice che le ali siano “dritte” perché sono piegate lungo il dorso dell’insetto quando è appollaiato. “Tegmina” (singolare è “tegmen”) è il termine per le ali anteriori degli ortotteri, visibili negli adulti quando sono appollaiati. Equivalenti alle “elitre” dei coleotteri, sono ali dure, che non prendono parte al volo ma ricoprono l’altro paio di ali, ripiegate sotto a ventaglio.

La lunghezza delle ali varia a seconda della specie e può essere più lunga del corpo o più piccola e lasciare visibile parte dell’addome. Gli ortotteri sono anche chiamati “exopterigoti”, vale a dire che le loro ali si sviluppano all’esterno del corpo.

Il torace porta anche tre paia di zampe (anteriore, centrale e posteriore). Le zampe posteriori sono lunghe, adatte al salto. Hanno femori molto grandi e robusti. A differenza delle cavallette, le zampe posteriori dei grilli sono separate dal resto del corpo e non sono mai di colore verde: un buon modo per distinguere questi animali gli uni dagli altri.

Caratteristica n°3: l’addome

La parte terminale dell’addome è cilindrica e presenta cerci più o meno lunghi, e parti genitali parzialmente nascoste nel maschio ma ben visibili nelle femmine.

L’accoppiamento avviene pochi giorni o settimane dopo l’ultima muta e la deposizione delle uova solo pochi giorni dopo l’accoppiamento. Le cavallette hanno un organo chiamato ovopositore che consente loro di depositare le uova in profondità nel terreno. Altre specie giacciono nelle fessure della corteccia o nelle piante ricche di midollo. Lo sviluppo delle uova a volte può richiedere diversi anni.

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Caratteristica n°4: stridulazioni

Gli ortotteri emettono suoni caratteristici chiamati stridulazioni. Le funzioni di questo “canto” sono varie e si differenziano a seconda della specie: attrazione della femmina da parte del maschio per formare una coppia e riprodursi, marcatura del territorio o difesa.

Nella maggior parte delle cavallette e dei grilli, solo i maschi emettono questi suoni e lo fanno sfregando le ali. In questo caso il tegmen sinistro ha una raspa detta “cresta stridulatoria” e il destro un raschietto detto “arco” oltre ad una superficie risonante detta “specchio”. Ciò accade in modo diverso nelle locuste che sfregano le zampe posteriori contro le ali.

Caratteristica n°5: una metamorfosi incompleta

Gli ortotteri operano una metamorfosi in tre stadi, uovo, larva, imago.

Ma si chiamano “emimetaboli”, termine che sta a significare che la metamorfosi è incompleta: le larve e le ninfe somigliano agli adulti, con la differenza che le ali ei genitali non sono formati.

Anche la dieta e il modello di alimentazione sono spesso gli stessi degli adulti. La maggior parte degli ortotteri sono fitofagi: tutte le locuste lo sono, ma è più variabile nelle cavallette e nei grilli, la cui dieta può essere anche carnivora.

Proteggere gli ortotteri

Il pascolo estensivo e lo sfalcio regolare sono favorevoli alla protezione degli ortotteri. Ma la determinazione del momento migliore per lo sfalcio va fatta localmente perché varia a seconda della specie. Per quelli che depongono le uova nel terreno, non falciare tra maggio e agosto. Per quelli che giacciono sopra o dentro le piante, lo sfalcio prima di maggio e dopo agosto è sfavorevole.

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Inoltre, ecco alcune raccomandazioni che promuovono la conservazione degli ortotteri:

  • Ridurre al minimo il numero di tagli per avvicinarsi a uno all’anno,
  • Differenziare la manutenzione per mantenere diverse fasce di rifugio,
  • Tagliare ad almeno 10 cm,
  • Dai priorità all’uso della falce,
  • Lascia asciugare il fieno sul posto.

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