La vespa nera o vespa muratrice dal corpo allungato

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La vespa nera o vespa muratrice dal corpo allungato

Con il suo corpo lungo e snello, la vespa nera non può essere confusa con la vespa comune. Oltre che per la sua bella sagoma nera, la specie si distingue per il metodo di costruzione del nido. Una tecnica che la rende esperta in muratura!

Vespa nera, muratore o sceliphron

La vespa nera o vespa muratrice è anche chiamata sceliphron. Appartiene all’ordine degli Imenotteri e alla famiglia degli Sphecidae. Se ci sono migliaia di specie endemiche in Francia, due sono state introdotte involontariamente dall’America (scelipron caementarium) e dell’Asia (scelipron curvatum), negli anni Ottanta.

Un vero vitino di vespa

La specie sfoggia una silhouette più slanciata e slanciata rispetto alla vespa comune. Il suo addome molto caratteristico si assottiglia marcatamente a livello del segmento mediale. La sua testa è estesa da antenne ricurve all’estremità. L’insetto ha un corpo prevalentemente nero che può far pensare ad una formica alata e alcune specie hanno anche strisce gialle o arancioni. Lo scelifrone ha tre paia di zampe con bande colorate.

La vespa nera, muratore eccezionale

La vespa è chiamata muratore perché costruisce il suo nido con materiali minerali come sabbia, argilla o terra che mescola con la saliva. Lo sciame è costituito da un agglomerato di piccoli bozzoli finissimi, che misurano da 2 a 3 cm e spesso assumono la forma di un ovale allungato. Molte specie bloccheranno quindi l’ingresso alla cella. Generalmente la femmina può fare fino a dieci nidi prima di morire.

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Il nido: dentro o fuori

Per costruire il nido la femmina cerca un luogo riparato dai predatori, dalle intemperie, dal sole e, preferibilmente, beneficiando di una temperatura costante. All’interno e all’esterno, la collocazione ideale è solitamente in una fessura di un muro, fori di ventilazione, infissi di porte o finestre, sotto tegole o intelaiature, in solai e sottotetti. Alcune varietà di vespe costruiscono i loro nidi direttamente nel terreno o nei fusti delle piante.

Una dispensa per la vespa nera

La vespa nera è particolarmente ghiotta di ragni ma non disdegna bruchi, mosche o coleotteri. Dopo averli catturati, li paralizza con il veleno rilasciato dal suo pungiglione e li porta nel suo nido. Quindi deporrà le uova nel bozzolo e chiuderà l’ingresso. La preda paralizzata rimane così in vita fino a quando l’uovo si trasforma in una larva che poi troverà cibo sul posto. Ricchi di proteine, gli insetti aiuteranno la larva a svilupparsi in un adulto.

La vespa muratrice, del tipo solitario

A differenza delle vespe comuni, la specie vive e lavora da sola. Se può evolversi in colonie, i nidi rimangono indipendenti, il che significa che ogni femmina è una regina con la capacità di riprodursi. All’inizio lo sceliphron nasce sotto forma di uovo, che poi si trasforma in una larva. All’interno del suo bozzolo si nutrirà di insetti ancora vivi, ma paralizzati, che sua madre ha immagazzinato. Poche settimane dopo, la larva mutata in adulto rompe il nido usando le sue robuste mandibole e il ciclo vitale ricomincia.

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La vespa muratrice, un insetto innocuo

La vespa muratrice non rappresenta un pericolo per l’uomo e molto raramente li punge, anche se si avvicinano molto da vicino. D’altra parte, può difendersi in caso di aggressione, se qualcuno cerca di rimuovere il suo nido, per esempio. La puntura è più dolorosa che con altre vespe a causa delle dimensioni maggiori del suo pungiglione e della quantità di veleno che contiene. Tuttavia, la sua tecnica di difesa si baserà principalmente sul volo.

La vespa nera, utile all’ecosistema

Come visto in precedenza, la vespa nera è un insetto solitario che costruisce da solo il nido e si prende cura delle sue larve fino alla loro maturazione. La sua progenie dipende quindi interamente dalla sua sopravvivenza. Rimuoverlo farebbe rima con condannare tutto il suo spawn. Oltre ad essere innocuo, contribuisce all’equilibrio dell’ecosistema regolando il numero di insetti di cui si nutre. La vespa muratrice partecipa anche all’impollinazione di fiori e alberi da frutto e come tale è preziosa per i nostri giardini.

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