Imenotteri: chi sono? Dove e come vivono?

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Imenotteri: chi sono?  Dove e come vivono?

Tutti conoscono il api e il formiche. Alcuni volano, altri non hanno ali. Nonostante queste differenze, entrambi gli insetti appartengono all’ordine degli imenotteri. In questo articolo scopriremo questa immensa tribù, i punti in comune e le particolarità, dove e come vivono le oltre 145.000 specie di imenotteri conosciute fino ad oggi.

Chi sono gli imenotteri?

La parola imenotteri deriva da 2 termini greci antichi: imene, che significa membrana, e pteron, per l’ala. In effetti, la stragrande maggioranza degli imenotteri si distingue per le loro 2 paia di ali membranoso (vedremo però che alcune specie non ne hanno, come certe formiche). Secondo le fonti, il numero di Imenotteri fino ad oggi censiti varia da 115.000 a 155.000, suddivisi in un centinaio di famiglie. In Francia, questo numero è stimato a circa 9000. Rimarrebbero tra 1 e 5 milioni di specie da descrivere o scoprire. I primi imenotteri sarebbero apparsi sulla Terra circa 200 milioni di anni fa e notiamo che sono presenti in quasi tutti i continenti tranne che nell’Artico. L’ordine Imenotteri è suddiviso in 2 sottordini :

  • Gli apocriti, che comprenderebbero più di 135.000 specie;
  • I sinfiti, che comprenderebbero più di 8.000 specie.

Imenotteri: quali sono gli apocriti e i sinfiti?

Gli imenotteri riuniscono quindi 2 sottordini – gli apocriti e i sinfiti – le cui diverse caratteristiche permettono di identificare:

  • IL apocriti
    hanno un addome separato dal torace, dando loro una vita sottile. Tra gli apocriti distinguiamo:
  • Gli aculei. Questi hanno una venatura alare generalmente fornita e antenne con un massimo di 13 articoli. L’organo ovopositore ha un pungiglione velenoso protrattile sempre nascosto, utilizzato a scopo di difesa o di predazione. In questo infraordine si trovano molti insetti sociali e impollinatori, come api, formiche, bombi, calabroni o vespe;
  • I trivellatori. Questi imenotteri mostrano una venatura alare molto semplificata e antenne di almeno 16 articoli. Questo infra-ordine comprende molti insetti parassitoidi, alcuni dei quali allevati a scopo di controllo biologico;
  • IL sinfiti, soprannominate seghe, in cui l’addome segue direttamente il torace. Le femmine hanno un ovopositore simile a una sega che usano per tagliare le lame delle foglie prima di deporre le uova. Le larve si nutrono esclusivamente di materia vegetale e possono devastare le piantagioni. Gli insetti più noti di questo sottordine sono le seghe.
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Quali sono le caratteristiche comuni degli imenotteri?

L’ordine degli Imenotteri riunisce organismi olometaboli, cioè insetti che svolgono a completa metamorfosi attraversando 4 fasi della vita. Inoltre, la maggior parte degli imenotteri condivide caratteristiche comuni tra cui:

  • Due paia di ali membranose accoppiate durante il volo perché collegate da minuscoli uncini (alcune specie sono prive di ali, come alcune formiche);
  • Ali anteriori più larghe delle ali posteriori;
  • Potente apparato boccale atto a macinare, leccare o succhiare liquidi (attraverso una specie di proboscide) a seconda della dieta della specie;
  • Una dimensione compresa tra 0,13 mm e 105 mm;
  • Un paio di antenne più o meno segmentate a seconda della specie;
  • Maschi aploidi (le loro cellule contengono un solo cromosoma) e femmine diploidi, le cui cellule contengono una coppia di cromosomi;
  • Un corpo diviso in 3 parti: la testa, il torace e l’addome. Un collo sottile e mobile che permette rotazioni;
  • Un pungiglione situato all’estremità posteriore dell’addome. Va notato che le vespe maschi non ce l’hanno e quindi non pungono.

Cosa mangiano gli imenotteri?

Negli Imenotteri la dieta può essere fitofaga, insettivora o parassitoide, a seconda della specie o degli stadi di vita. ciclo vitale. Si noti che la maggior parte degli Imenotteri è fitofaga per poi diventare carnivora o entomofaga allo stadio larvale. Diamo un’occhiata più da vicino a ciascun menu:

  • Imenotteri fitofago cibarsi di piante vive o morte, succhi, linfa, foglie, polline, frutti prelevati dalla pianta o dal terreno;
  • IL insettivori
    sono predatori che catturano altri insetti per mangiarseli;
  • IL parassitoidi
    depongono le uova nel corpo di altri insetti. Per crescere, le larve si nutriranno del loro ospite, che alla fine morirà;
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Sapere :

– Le larve di apocriti sono principalmente parassitoidi di artropodi (alcune sono comunque predatori o fitofagi);

– Gli adulti degli apocriti sono raccoglitori (api), altri sono predatori e onnivori (vespe, calabroni);

– Le larve dei sinfiti sono tutte fitofagi e considerate insetti nocivi;

– Gli adulti di sinfite sono spesso predatori o consumatori di nettare di fiori o polline.

Qual è il ciclo di vita degli imenotteri?

Come visto in precedenza, gli imenotteri sono insetti olometaboli, cioè compiono una metamorfosi completa, scandita da 4 fase della vita :

  • l’uovo. Dopo l’accoppiamento, la femmina depone le uova nei tessuti vegetali o animali che ha perforato con il suo organo ovopositore;
  • La larva. A seconda della specie, la larva che emerge dall’uovo a volte assomiglia a un verme, a volte a un bruco. Si svilupperà poi secondo una successione di mute;
  • la ninfa. Racchiusa in un bozzolo o in una pupa, la larva si trasforma in una pupa generalmente provvista di appendici libere (si parla di muta larvo-ninfale). Questo stadio è fermo. Le fasi larvale e pupale corrispondono frequentemente al periodo di svernamento;
  • L’adulto. L’imago emerge dal suo bozzolo o pupa come un insetto completo, spesso alato. Questo stadio è mobile.

Vespa, ausiliaria o nociva?

La presenza di Imenotteri presenta vantaggi e svantaggi per il giardiniere. Nutrendosi esclusivamente di piante, le larve sinfite sono considerate insetti parassiti, suscettibili di causare gravi danni alle colture. Allo stesso tempo, la funzione ausiliaria degli Imenotteri è essenziale, per non dire vitale. Impossibile non citare il notevole lavoro di impollinazione svolto dall’ape. Meno visibile ma altrettanto essenziale è la missione compiuta dalle specie parassitoidi (si stima che il 43% degli insetti parassitoidi appartenga all’ordine degli imenotteri). Alcuni sono anche allevati in modo massiccio come agenti di controllo biologico contro i parassiti. Tra queste specie ausiliarie possiamo citare 3 piccole vespe: Afidio Colemaniutilizzato per regolare le popolazioni di afidi; Amitus spiniferoutilizzato per eliminare la mosca bianca flocculante degli agrumi o, Trissolco basale, commercializzato per controllare la cimice verde.

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