In Nord America, il monarca deve la sua fama alle migrazioni annuali di milioni di individui. Visualizzando colori abbaglianti, le nuvole di farfalle creano lo spettacolo quando atterrano in modo massiccio sugli alberi. Ma guai al predatore che vorrebbe assaporare la fatale bellezza di questa falena che si rivela tanto sgargiante quanto velenosa.
La farfalla monarca, arancione brillante
Il monarca (Danao plessippo) è un insetto appartenente all’ordine dei Lepidoptera e alla famiglia Nymphalidae. La sua apertura alare è in media di 100 mm e il suo peso è di 0,5 g. La farfalla è caratterizzata da ali color arancio brillante venate e bordate di nero e da una circonferenza ornata da una doppia fila di puntini bianchi. Si noti che le ali anteriori delle varietà migratorie sono più spigolose di quelle sedentarie. La femmina è leggermente più piccola e il suo colore è più opaco. Anche in una tonalità brillante, il bruco monarca è adornato con anelli di tonalità giallo, nero e bianco crema.
Farfalla monarca, una bellezza velenosa
Sia nello stadio larvale che in quello adulto, la colorazione adentaria del monarca ha lo scopo di allontanare gli insettivori che lo vedono come una minaccia. Il bruco si nutre di euforbia, che gli conferisce la pigmentazione arancione e il forte odore. La specie è quindi dotata di aposematismo, meccanismo mediante il quale riesce a scongiurare un pericolo senza esercitare alcuno sforzo. Se un predatore non è intimidito dai motivi colorati, potrebbe cadere in una seconda trappola – avvelenamento – perché l’asclepiade contiene anche tossine (cardenolidi) che il monarca trattiene nel suo corpo. Se un animale viene ad assaggiarlo, soffrirà di disturbi intestinali e potrebbe soccombere.
Stage in Francia per la farfalla monarca
Il monarca si trova nei climi temperati del Nord America – dove è ampiamente distribuito – e in alcune parti del Pacifico e dell’Oceania, come la Nuova Zelanda e l’Australia. Il suo arrivo in Europa e Nord Africa è avvenuto da Madeira, dalle Azzorre e dalle Canarie. Durante il periodo riproduttivo la farfalla ama le praterie, gli spazi erbosi aperti e gli ambienti paludosi che ospitano l’asclepiade di cui si nutre. Il monarca ha esteso il suo areale lungo la costa portoghese e nel sud della Spagna dove cresce la sua pianta alimentare. In estate si osserva anche in Francia e nelle isole britanniche, ma l’insetto non vi si stabilisce a causa della coltivazione molto limitata di asclepiade.
La farfalla monarca, un famoso migratore
In grado di viaggiare fino a 4000 km, il monarca è l’unica farfalla a compiere queste migrazioni annuali da nord a sud come gli uccelli. Durante la stagione calda si riproduce in Canada e negli Stati Uniti settentrionali; in autunno, milioni di individui iniziano un lungo viaggio verso certe foreste montuose nel sud degli Stati Uniti e soprattutto in Messico, dove formano fenomenali colonie ibernate. Questi ecosistemi, popolati prevalentemente da conifere, presentano inoltre un microclima che consente loro di affrontare l’inverno ponendosi in uno stato di inattività (diapausa). Risparmiando energia, le farfalle accumulano il grasso che sarà loro indispensabile per il ritorno verso il nord che richiede diverse generazioni (vedi sotto). Si noti che alcune popolazioni non migrano e rimangono tutto l’anno nel sud della California, Texas, Florida e Hawaii.
Il monarca: cinque mute e poi vola via
Durante il ritorno al nord (da marzo ad agosto), il monarca riproduce da 3 a 4 generazioni a seconda del suo progresso. Tra 15 giorni e 3 settimane dopo l’accoppiamento, la femmina depone una quarantina di uova in vari punti. In totale, può rilasciare fino a 400 uova verdastre delle dimensioni di una capocchia di spillo. In condizioni ideali (da 21°C a 32°C), sono necessari da 3 a 4 giorni prima che la larva mordicchi il suo guscio per uscire. Trae lì i suoi primi nutrienti e poi attacca le foglie della sua pianta ospite. L’insetto subisce 5 mute successive durante le quali compaiono gradualmente i tratti caratteristici del bruco adulto. Quindi, dopo 2 settimane, si trasforma in una crisalide e 10 giorni dopo la farfalla si schiude.
Situazione critica per la farfalla monarca
Particolarmente vulnerabile alle variazioni climatiche, ai predatori, ai parassiti e alle malattie, solo il 10% delle uova di monarca raggiunge la fase di farfalla. Diversi tipi di ragni, mantidi e formiche mangiano la falena allo stadio larvale e gli uccelli banchettano con la farfalla perché sono insensibili alla sua tossicità. Le specie parassite (come le mosche della famiglia dei tachinidi o le vespe del genere pteromalus) depongono le uova all’interno o in prossimità del bruco, che verranno poi divorate dalle larve che ne emergono. Secondo alcune stime, la popolazione monarca è diminuita dell’80% dal 1990. Il motivo: il disboscamento della sua area di svernamento e l’uso di pesticidi, in particolare il glifosato, nei suoi siti di riproduzione. La normale durata della vita di un monarca è di circa 2 mesi in estate e quasi 7 mesi per le generazioni invernali.
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