Il gorilla, una grande scimmia in pericolo di estinzione

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Animale socievole, il gorilla raramente entra in conflitto con i suoi congeneri. La sua vita quotidiana è organizzata attorno alla ricerca del cibo e al mantenimento della coesione all’interno del suo clan. Uno stile di vita pacifico sul quale incombono molti pericoli che minacciano la sopravvivenza della specie.

Il gorilla, una grande scimmia in pericolo di estinzione

Un gorilla, due specie

Il gorilla (gorilla gorilla) appartiene all’ordine dei Primati e alla famiglia degli Ominidi (come gli umani). È il più grande degli otto generi della superfamiglia degli ominoidi presenti sulla terra. Il genere è diviso in due specie.

  • Il gorilla occidentale è esso stesso rappresentato da due sottospecie: il gorilla di pianura occidentale (gorilla gorilla gorilla) e il gorilla di Cross River (Gorilla gorilla diehli);
  • Il gorilla orientale (Gorilla berengei) comprende anche due sottospecie: il gorilla di pianura orientale (Gorilla beringei graueri) e il gorilla di montagna (Gorilla beringei beringei).

Andatura quadrupede o bipede

Misurando in media 1,70 m (l’apertura delle braccia può raggiungere i 2,75 m) e pesando tra i 90 ei 150 kg per le femmine e fino a 270 kg per i maschi, il gorilla è il primato antropoide più grande e pesante. Il viso, le orecchie e il busto sono glabri e le narici sono larghe e appiattite. Il suo tronco massiccio e tozzo è esteso da braccia più lunghe delle sue gambe. Il primate si muove in posizione semieretta, appoggiandosi sul dorso delle mani. La sua andatura alterna tra quadrupede e bipede. Gli alluci ei pollici opponibili alle altre dita gli conferiscono una buona presa.

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Rispetto ai silverback

Il suo mantello bruno o nero, dall’aspetto lanoso o lucido, si ispessisce negli individui che vivono in quota. Quando i gorilla maschi raggiungono la maturità sessuale, intorno ai quindici anni, il loro petto perde il pelo e la pelliccia nera assume una tonalità grigio-bianca sulla parte dorsale, tanto da meritare loro il soprannome di “silverback”. Il patriarca è solitamente il silverback più anziano del clan. Il maschio dominante gioca un ruolo essenziale nella coesione del gruppo di cui difende la tranquillità.

Il gorilla vive esclusivamente in Africa

Il gorilla vive nel continente africano e i suoi ambienti di vita differiscono a seconda della specie:

  • Il gorilla di pianura occidentale si trova in Gabon, Guinea, Camerun e Repubblica Centrafricana;
  • Il gorilla di Cross River colonizza la Nigeria meridionale;
  • Il gorilla di pianura orientale vive in Congo;
  • Il gorilla di montagna abita le foreste dell’Uganda e di Bwindi. Può vivere a più di 3000 m di altitudine.

Il gorilla, una scimmia pacifica

I gorilla vivono in clan di una quindicina di individui posti sotto la guida di un maschio dominante riconoscibile dal dorso argenteo. Il benevolo patriarca si prende volentieri cura dei piccoli delle madri assenti o che muoiono. In questo caso l’orfano dorme con lui e lo segue ovunque. Intorno agli 8-10 anni, le scimmie lasciano i genitori per unirsi a un’altra tribù o per fondarne una. Socievoli e pacifici, i primati possono condividere lo stesso territorio senza entrare in conflitto con i loro congeneri. Le rare tensioni tra maschi il più delle volte sfociano in posture rituali: il silverback si batte il petto, emette grida e strappa le piante per lanciarle in aria. Il suo comportamento è utilizzato anche per comunicare con altri gruppi e mantenere la coesione del gruppo.

La dieta ricca di acqua del gorilla

All’alba la ricerca del cibo determina il movimento dei gorilla che mangiano camminando nella foresta. L’animale erbivoro si nutre di frutti, radici, bacche, steli, midollo di giovani germogli e corteccia d’albero. Capita spesso di mangiare il terreno delle saline ricco di sodio e altri minerali che le piante non forniscono. Le scimmie selezionano cibi ricchi di succhi e acqua, quindi non bevono molto. Occasionalmente, il gorilla può consumare insetti come termiti o formiche.

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Riproduzione riservata al gorilla dominante

Le femmine raggiungono la maturità sessuale a sei anni e i maschi a nove anni. La riproduzione del gorilla può avvenire tutto l’anno. Solo il maschio dominante si concede il diritto di accoppiarsi con le femmine del suo clan. Al termine di un periodo di gestazione di otto mesi e mezzo, la femmina partorisce un solo piccolo di circa 2 kg ogni tre o quattro anni. Allatterà il suo neonato per circa 18 mesi.

La tardiva indipendenza del giovane gorilla

Durante i primi cinque mesi di vita, il cucciolo si muove aggrappandosi al pelo della madre. Appena riesce a camminare, la segue nei suoi spostamenti e apprende al suo fianco le tante specie di piante che compongono la sua dieta. Dopo un anno e mezzo la distanza e la durata della separazione aumentano e intorno ai trenta mesi il giovane passa solo la metà del tempo con la madre. Quando sarà abbastanza grande per riprodursi, il giovane gorilla lascerà la sua famiglia e vagherà da solo per mesi, anche anni, alla ricerca di femmine per fondare il proprio gruppo e imporre il proprio territorio.

Il gorilla, una specie in via di estinzione

Tutte le specie di gorilla sono in pericolo. Il bracconaggio è una delle cause principali di questo declino. Le scimmie vengono cacciate per rifornire il mercato parallelo della carne di animali selvatici, vendute come trofei o uccise per soddisfare le credenze. Il virus Ebola ha causato anche pesanti perdite nel primate mentre la distruzione del suo habitat naturale genera una forte riduzione delle sue risorse alimentari. A questi flagelli si aggiunge il traffico di giovani come animali da compagnia. In natura, il gorilla può vivere fino a trent’anni e cinquant’anni in cattività. Sebbene tutte le specie godano di protezione internazionale, gli sforzi di conservazione si concentrano in particolare sul gorilla di montagna, uno dei mammiferi più minacciati al mondo.

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