Il babbuino, scimmia emblematica della savana

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Con un caratteristico muso lungo e una coda corta, il babbuino condivide la savana con i suoi peggiori nemici, animali selvatici e altre iene. Fortunatamente, le sue grida acute e la sua agitazione sono una tattica di difesa molto efficace. Incontrare.

Il babbuino, scimmia emblematica della savana

Presentazione del babbuino

Il babbuino appartiene all’ordine dei primati e alla famiglia dei cercopitecidi. Ancora chiamato papion (genere Papio), la specie comprende essenzialmente il babbuino vero e proprio (Papio hamadryas) e varie sottospecie tra cui:

  • Il babbuino giallo (Papio hamadryas cynocephalus);
  • Il babbuino olivastro (Papio hamadryas anubis);
  • Il babbuino della Guinea (Papio hamadryas papio);
  • Babbuino Chacma (Papio hamadryas ursinus)

Vale a dire che il babbuino giallo è la specie più diffusa delle savane.

Il babbuino ha il muso di un cane

Questa grande scimmia del vecchio mondo ha una faccia liscia e nera, prolungata da un muso allungato che ricorda quello di un cane (da cui il nome comune di cynocephalus: testa di cane). Ogni piede sfoggia cinque dita ricoperte di unghie alle estremità. Alcune zone del suo corpo sono nude e rivelano colori violacei. Il dimorfismo sessuale è molto marcato: il maschio può misurare fino a un metro e pesare 40 kg e la femmina la metà (da 50 a 60 cm per un peso di 15 kg). Tutti i babbuini hanno canini particolarmente sviluppati, fino a dieci centimetri a seconda della specie.

Il babbuino non vive mai lontano dall’acqua

Il babbuino vive principalmente in Arabia Saudita, Africa occidentale e Africa sub-sahariana. Frequenta savane boscose e savane erbose, steppe, praterie e zone montuose, colline rocciose e foreste. Il suo habitat naturale è sempre vicino a un punto d’acqua. Il mammifero è completamente assente dalle pianure aperte. Il suo home range medio può raggiungere i 50 km2.

Fiori e roditori per il babbuino

Onnivoro con tendenza frugivora e opportunista, il babbuino consuma erbe, bulbi, radici, frutti, cortecce, erbe, funghi, semi, fiori. Il primate integra la sua dieta con proteine ​​animali fornite da cavallette, lucertole, lumache, uova e vari insetti. Mangia anche scorpioni a cui ha tolto la coda. Di tanto in tanto, il babbuino si mette a cacciare piccoli roditori (lepri e conigli) che cattura appena emergono dai loro boschetti.

Struttura matriarcale per il babbuino

Come molti primati, i babbuini vivono in branchi di dozzine di individui. La protezione del clan è assicurata dai potenti maschi incaricati anche di stabilire la pace durante le liti interne. Questa scimmia socievole e socievole vive all’interno di una struttura matriarcale basata sulla filiazione madre-figlia. La spulcitazione reciproca è un’attività quotidiana che, al di là dell’aspetto igienico, aiuta a mantenere la coesione del gruppo. I babbuini usano vari mezzi di comunicazione attraverso espressioni facciali, grida e posture del corpo. La scimmia vive esclusivamente sulla terraferma ma spesso dorme sugli alberi.

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Babbuini, fedeli al loro clan di origine

Durante il periodo riproduttivo, che dura tutto l’anno, la femmina presenta un rigonfiamento genitale che le fa arrossare il sedere, traducendo così la sua autorizzazione all’accoppiamento. Nella società altamente organizzata dei babbuini, la riproduzione è inizialmente riservata ai maschi di alto rango, il che non impedisce gli scontri tra rivali. Al termine di un periodo di gestazione di sei mesi, la femmina partorisce un bambino dai capelli neri che pesa in media 1 kg. Il neonato viene allattato per cinque mesi e protetto dal clan, soprattutto dalle femmine. I giovani, svezzati dopo un anno, raggiungono la maturità sessuale tra i cinque e gli otto anni. I giovani babbuini rimangono nel loro gruppo originale mentre i maschi lasciano il clan quando diventano maturi.

Il babbuino, preda degli animali selvatici

Se il leopardo è il principale predatore del babbuino, esiterà comunque ad affrontare un grosso maschio adulto che può rivelarsi un formidabile avversario. La scimmia è anche suscettibile all’attacco di altri grandi animali come il ghepardo, il leone, lo sciacallo, la iena, il licaone. I giovani sono predati dal pitone e da rapaci come l’aquila fulva. Appollaiato sulle zampe posteriori o su un albero, il clan rimane sempre vigile: quando insorge una minaccia, i suoi membri si muovono in tutte le direzioni ed emettono stridii particolarmente dissuasivi che generalmente spaventano gli intrusi.

Il babbuino, una specie quasi minacciata

In alcune parti del mondo, umani e cani domestici sono tra i predatori del babbuino. Un tempo venerata dagli egizi (rappresentava il dio Thoth), la scimmia è ora cacciata per rifornire il traffico di carne di animali selvatici, per il grasso dei suoi calli glutei (rispondente a credenze medicinali) e per proteggere i raccolti che avrebbe affrontato. Il degrado dell’habitat e il bracconaggio sono le principali minacce a lungo termine per la specie. Stato di conservazione dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN): quasi minacciato. La durata della vita del primate è di 20 anni in natura e fino a 30 anni in cattività.

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