Bue muschiato, dal folto vello lanoso

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Nelle regioni artiche, il bue muschiato sembra indifferente agli schiaffi del vento gelido. Rannicchiato sotto un folto mantello e dotato di ampi zoccoli, l’animale affronta con calma il freddo e la neve. Primo piano su un bovide il cui aspetto preistorico ricorda un mammut.

Bue muschiato, dal folto vello lanoso

Bue muschiato, un tempo presente in Francia

Migliaia di anni fa, il bue muschiato si è evoluto in Asia e in Europa, che allora era in gran parte costituito da ghiaccio. La presenza dell’animale in Francia – anticamente ricoperta di steppe – è attestata da rappresentazioni parietali di età solutreana (−17.000 anni) rinvenute a Roc de Serres, nella Charente. Dalla fine dell’ultima era glaciale, circa 12.000 anni fa, la specie si è gradualmente ritirata verso nord per vivere oggi solo nelle regioni artiche del Canada e della Groenlandia.

Bue muschiato, tra pecore e bovini

bue muschiato (Ovibos moscato) appartiene all’ordine Cetartiodactyla la cui caratteristica principale è quella di avere un numero pari di dita (2 o 4). Il mammifero fa parte della famiglia dei bovidi come il bue e la sottofamiglia dei caprini, insieme a pecore e capre. Questo status intermedio si ritrova nel suo nome latino ovibos (di cui è l’unico rappresentante), a metà strada tra ovino e bovino. E perché muschiato? A causa del forte odore rilasciato dai maschi durante la stagione riproduttiva. Il bue muschiato misura da 1 a 1,50 m al garrese, da 2 a 2,50 m di lunghezza e pesa tra 200 e 400 kg.

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Il curioso elmo di bue muschiato

Di aspetto massiccio, il bue muschiato è riconoscibile dalle corna così spesse all’inizio del cranio da formare una specie di elmo. Partendo dalla testa, curvano verso il basso per poi risalire verso l’esterno per finire a punti. Il bovide ha zampe corte e biancastre che si estendono in zoccoli arrotondati e larghi che ne facilitano il movimento sulla neve. Gli zoccoli anteriori, più svasati di quelli posteriori, gli permettono di scavare il terreno innevato alla ricerca del cibo.

Il bue muschiato, vestito per l’inverno

Oltre che per le sue imponenti corna, il bovide si distingue per un folto mantello costituito da un doppio strato isolante: i peli esterni, lunghi da 50 a 60 cm, proteggono un soffice piumino lanoso, da 5 a 7 cm. Il suo vello gli permette di affrontare temperature che possono raggiungere i -40°C e raffiche di neve spinte da venti violenti. Si dice che la sua lana sia significativamente più fine del cashmere e otto volte più calda di quella delle pecore. Il bue muschiato durante l’estate subisce una muta che gli conferisce un aspetto ispido e sfilacciato per alcune settimane perché i suoi lunghi peli protettivi non cadono tutti contemporaneamente.

Il bue muschiato, a casa nella tundra

I buoi muschiati si trovano oggi nel nord del Canada e in Groenlandia, così come nelle aree in cui sono stati introdotti dall’uomo, come l’Alaska e la Scandinavia (Norvegia). Al mammifero piace la tundra, un’area situata tra la taiga (una vasta fascia di foresta boreale) e il deserto polare dove la vegetazione non cresce più. È in questo ambiente situato ai margini degli alberi che l’animale trova la breve flora che costituisce la sua dieta: erbe, graminacee, steli di arbusti, licheni, muschi, radici… In inverno, il bue muschiato si idrata inghiottendo la neve. Nel cuore della tundra, il caprino si trova accanto ad altre specie animali come la renna, la volpe artica, il lupo artico, il lemming o anche l’emblematico gufo delle nevi.

Il bue muschiato, unito in caso di attacco

Questo animale gregario vive in branchi di una decina di individui la cui composizione varia a seconda della stagione: in inverno i gruppi sono misti e in estate sono costituiti esclusivamente da femmine, i loro piccoli e un maschio dominante. I giovani maschi e i maschi più anziani vivono da soli o in piccoli clan. In presenza di un predatore, i bovidi formano circoli difensivi attorno ai vitelli e mostrano le corna davanti agli assalitori. Se la postura intimidatoria non basta, il più forte dei maschi carica.

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Giostre testa a testa durante il solco

Durante la stagione riproduttiva, i maschi diventano aggressivi e ingaggiano imponenti combattimenti caratteristici della specie. I rivali si affrontano, guadagnano slancio, caricano e si scontrano frontalmente con il potere. Il vincitore ottiene il diritto di accoppiarsi con femmine che daranno alla luce un solo piccolo dopo 8-9 mesi di gestazione. Il neonato, già ricoperto da una folta pelliccia lanosa, può seguire la madre e unirsi al branco poche ore dopo la sua venuta al mondo. Sarà svezzato intorno all’anno di età e raggiungerà la maturità sessuale a partire dai 3 anni (femmine) e intorno ai 5 o 6 anni per i maschi.

Il lupo, il peggior nemico del bue muschiato

Attaccando in coppia o in piccoli branchi, il lupo artico è il nemico numero uno del bue muschiato. Gli individui deboli possono anche essere predati da orsi grizzly e orsi polari. Dopo essere stata intensamente cacciata nel XIX secolo, la specie è ora protetta. Una volta altamente minacciata, la sua popolazione è tornata stabile ed è stata classificata come “Least Concern” dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN). Il riscaldamento globale e il disturbo umano sono le principali minacce che attualmente devono affrontare i buoi muschiati. La sua durata è di 20 anni in natura e 25 anni in cattività.

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