Quali sono le differenze tra una renna, un caribù, un alce e un alce?

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Renna

Renne, caribù, alci e alci. Si tratta di quattro cervi, cioè mammiferi ruminanti, il cui numero di dita è pari. Questi 4 nomi di animali in realtà si riferiscono solo a due specie di animali. Allora da dove vengono questi nomi? È un altro trucco dei nostri amici canadesi che non chiamano sempre le cose nello stesso modo in cui le facciamo noi? E quali sono le differenze tra le due specie? Ecco cosa chiarire!

Le parole “renna” e “caribù”

Per designare i membri della specie Rangifer tarandusinfatti, i canadesi tendono a chiamare “caribù” ciò che, in Francia, chiamiamo “renne”.

La parola “caribù” deriva dalla parola in lingua Micmac (lingua tradizionale parlata in Nord America) “xalibu”, che significa “che raschia il terreno con la sua zampa”.Questo è il termine che fu usato dai primi esploratori francesi quando scoprirono l’animale. Successivamente venne il termine “renna”, mutuato dalla lingua lappone che designava, con il termine “reino”, la giovane renna.

All’interno della famiglia di Rangifer tarandusc’è la sottofamiglia di Rangifer tarandus caribùquesto gruppo essendo esso stesso diviso in 5 rami, secondo l’area della vita e altre sottigliezze di ordine morfologico in particolare.

Uno di questi rami corrisponde al caribù della foresta, chiamato anche caribù dei boschi. È lui che è rappresentato sulle monete da 25 centesimi della Royal Canadian Mint. La specie è rara, rimanendo in Quebec, Labrador e Alberta.

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Alci e alci

“Alce” e “alce” sono due termini usati per riferirsi ai cervi del genere Alces. Il primo è usato in Europa, per riferirsi a individui presenti in Siberia, Scandinavia e Manciuria, e il secondo è usato in Nord America per riferirsi a individui lì presenti. Questa differenza di denominazione è quindi culturale e non corrisponde alla denominazione di una sottospecie, come nel caso di Rangifer tarandus.

Differenze chiave tra Rangifer tarandus E Alces

Le alci sono i cervi più grandi. Gli alci maschi possono raggiungere i 700 kg per 2,30 m di altezza al garrese, mentre i maschi di renna pesano “solo” 130 kg per 1,30 m al garrese.

Entrambe le specie hanno zoccoli adatti per camminare nella neve e nelle paludi, ma anche per nuotare. Il loro cibo consiste in erbe, cortecce e licheni, che possono raccogliere sotto la neve. Le alci si nutrono anche di piante acquatiche, capaci di immergere la testa sott’acqua, rimanendoci a volte anche un minuto, cosa che le renne non sembrano essere in grado di fare.

Un’altra grande differenza consiste nella distribuzione e nell’aspetto delle corna (organi ossei portati sulla testa, che cadono durante il periodo della muta). Al Rangifer tarandus, sia i maschi che le femmine portano le corna, e queste assomigliano ai rami degli alberi. Mentre al Alcessolo i maschi li hanno e le corna sono appiattite ea forma di ventaglio.

Oggi il Alces vivono solo allo stato brado, mentre ci sono allevamenti di Rangifer tarandus. In Alsazia, a Stosswihr, per esempio, c’è un allevamento di renne. Anche addomesticate, le renne conservano l’istinto di diffidenza verso i loro predatori, lupi e orsi, oltre che verso i ghiacci che non attraversano. Si mettono anche naturalmente in fila indiana per attraversare i corsi d’acqua. Questo non vuol dire che gli alci non siano mai stati addomesticati. I Lakut della Siberia li usavano come animali da tiro e come cavalcature, ma non erano allevati, a differenza delle renne.

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L’alce vive solitario in estate e in coppia, solo tra metà settembre e metà ottobre, periodo riproduttivo. Può ugualmente formare gruppi in inverno, senza che ciò sia sistematico come la renna. E gli alci maschi non formano harem, a differenza delle renne.

Focus sulle renne nella preistoria

In epoca preistorica l’uomo apprezzava molto la renna perché gli forniva materiale per molte cose:

  • carne, che poteva essiccare e quindi conservare,
  • ossa, il cui midollo consumato era ricco di grassi e che servivano per fare punte di assegai, gioielli, aghi, ecc.,
  • legno trasformato in arpioni, uncini propellenti e pietre a martello per il taglio della selce,
  • grasso che serviva da combustibile per le lampade,
  • pelle per fare vestiti e ricoprire habitat,
  • tendini e budella trasformati in fili per cucire pelli,
  • vesciche utilizzate in aggiunta,
  • la sostanza collagenica degli zoccoli.

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