Il bisonte, mammifero emblematico del West americano

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La barba sul mento e la protuberanza sulla schiena gli conferiscono un aspetto unico. Pascolando per secoli nelle vaste praterie americane, l’animale preferito dagli indiani ha rischiato lo sterminio. Zoom su una specie salvata in extremis.

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Il mammifero più pesante d’America

Il bisonte (bufalo bufalo) è un mammifero ruminante appartenente all’ordine Artiodactyla e alla famiglia Bovidae. Misura tra 2 e 3,5 m di lunghezza e tra 1,50 e 2 m di altezza al garrese. L’animale comprende due sottospecie in America e una in Europa:

  • Il bisonte delle pianure (bisonte bisonte bisonte) è la più piccola delle due specie americane: il maschio pesa in media 739 kg e la femmina 440 kg. Il mammifero – largamente addomesticato – frequenta ambienti vasti e aperti (praterie, steppe) del grande West americano;
  • Il bisonte di legno (bisonte bisonte athabascaeascolta)) è il più grande mammifero terrestre del Nord America. Questa specie è composta principalmente da animali che vivono liberi nella foresta boreale (o taiga) del Canada e dell’Alaska. È meno massiccio ma più pesante di quello di pianura: il maschio pesa in media 880 kg e la femmina 540 kg;
  • bisonte europeo (Bisonte bonasus) si trova in Polonia, Lituania, Russia, Ucraina, Slovacchia dove frequenta boschi di latifoglie, ambienti densi, radure, paludi. La sua gobba è meno prominente di quella dei suoi cugini americani e il peso medio del maschio è di 800 kg.
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Il bisonte, barbuto e gobbo

Il bisonte americano è facilmente riconoscibile da una sagoma tipica: la testa e le spalle massicce sembrano sproporzionate rispetto alla snellezza dei suoi quarti posteriori. I suoi arti relativamente corti portano grandi zoccoli arrotondati e piccoli speroni sulla parte superiore dei garretti. L’animale sfoggia un’ampia fronte a cupola impreziosita da corna nere e un mento barbuto. Il bisonte si distingue soprattutto per un’imponente gobba costituita da muscoli e tessuto adiposo e formata dalla struttura spinosa delle sue vertebre. Il suo mantello combina peli lunghi e ruvidi e una peluria lanosa che si ispessisce in inverno e diventa più chiara in estate. La testa, le spalle e gli arti anteriori sono ricoperti da una specie di criniera riccia molto bruna, mentre la groppa è ricoperta da un pelo corto e liscio color rame.

I bisonti sono esclusivamente erbivori

Il bisonte si nutre principalmente di erba e piante erbacee: carici, giunchi e licheni. Apprezza erbe, piccoli arbusti, giovani germogli, radici, cortecce, foglie di alberi e occasionalmente alcuni frutti. La quantità giornaliera di vegetazione consumata dal mammifero può facilmente raggiungere i 25 chili. Dopo il pascolo, il ruminante si sdraia, rigurgita un bolo alimentare e lo mastica una seconda volta. In inverno scava la neve con il suo potente muso per raggiungere l’erba.

Il bisonte: segni particolari

Il bisonte dedica gran parte della sua giornata all’igiene: per proteggersi dalle punture di insetti e altri parassiti si rotola in buche fangose, nella sabbia o nella polvere, poi strofina la testa e i fianchi contro rami, rocce o tronchi d’albero. Le sue dimensioni imponenti non gli impediscono di correre veloce, fino a 50 km/he di saltare da un’altezza di 1,5 m se si sente minacciato. È anche un ottimo nuotatore che tiene la testa, la gobba e la coda fuori dall’acqua per attraversare un fiume e raggiungere nuovi pascoli. La sua scarsa visione è compensata da un acuto senso dell’udito e dell’olfatto che gli consentono di rilevare un’intrusione a più di un chilometro di distanza.

Le minacciose mandrie di bisonti

Mentre il bisonte dei boschi vive in piccoli clan isolati, il bisonte delle pianure forma branchi di migliaia di teste che rappresentano un efficace baluardo contro i suoi nemici. Il suo ciclo riproduttivo gli permette di travolgere il suo territorio con un’orda di neonati. La coorte di bovidi scoraggia i predatori dall’attaccare e quindi aiuta ad aumentare il tasso di sopravvivenza dei vitelli di bisonte. Questi animali gregari costituiscono gruppi misti e intergenerazionali il cui vertice della gerarchia è occupato da diversi maschi che difendono costantemente la loro posizione di leader durante numerosi combattimenti, talvolta fatali, soprattutto durante la stagione degli amori.

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Il bisonte molto protettivo

I bisonti raggiungono la loro maturità sessuale all’età di 4 anni. Durante la stagione riproduttiva – che va da luglio a metà settembre – i maschi dominanti fecondano diverse femmine. Il bisonte partorisce dopo un periodo di gestazione di poco più di nove mesi, ma prima di partorire lascia il branco alla ricerca di un luogo isolato. Dalla nascita, il suo bambino pesa tra i 20 ei 23 kg e ha il latte materno come principale fonte di nutrimento fino all’inizio della ruminazione, all’età di quindici giorni. Se il bisonte comincia a pascolare sull’erba soffice, lo svezzamento avviene solo molto gradualmente, terminando intorno ai 9-12 mesi. A poco a poco, la madre protettiva smette di frapporsi tra il piccolo ei membri del clan, autorizzandolo a stringere legami con i suoi congeneri.

Il bisonte, quasi graffiato dalla terra

I predatori naturali del bisonte sono l’orso grizzly, il lupo grigio, il leone di montagna e il puma. Nel 1800, il territorio nordamericano ospitava quasi 40 milioni di bisonti selvatici che fornivano alle tribù dei nativi americani carne e pelli per l’alloggio e l’abbigliamento. Lo sterminio di massa intrapreso dai coloni decimò le popolazioni bovine al punto che nel 1895 erano sopravvissuti meno di 1.000 bisonti. Nel 1907, il governo creò riserve e parchi nazionali e stabilì leggi che vietavano le sparatorie non autorizzate. Nel corso del secolo, ulteriori misure di conservazione hanno salvato la specie stimata oggi in 500.000 individui. La Lista rossa delle specie minacciate dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) classifica il bisonte americano come quasi minacciato. L’animale vive in media da 18 a 22 anni in natura e da 25 a 30 anni in cattività.

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