Perché gli insetti sono attratti dalla luce?

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Perché gli insetti sono attratti dalla luce?

L’esperienza lo dimostra: quando si vuole far uscire una mosca da una stanza, basta oscurarla e illuminare l’esterno. Presto uscirà. Al contrario, d’estate ad esempio, quando le finestre sono aperte, basta accendere le luci per avere l’impressione di attirare all’interno moltissimi insetti che si trovano fuori nelle vicinanze. Cosa spiega una tale attrazione di certi insetti per la luce?

visione negli insetti

Per rispondere alla domanda sull’attrazione degli insetti per la luce, ha senso chiedersi prima come vedono il mondo e cosa vedono del mondo.

Lo scopo degli organi della vista è, al di là della loro diversità di forma e struttura, e indipendentemente dalle specie considerate, quello di captare l’energia luminosa e convertirla in energia elettrica. Sono tutti segnali trasmessi al cervello, centro di analisi e interpretazione delle informazioni: la conversione di un segnale luminoso in un segnale elettrico si chiama fototrasduzione.

Negli animali, vertebrati e invertebrati, ciò è reso possibile grazie alla rodopsina, un pigmento proteico fotosensibile presente nelle cellule fotorecettrici dell’occhio. Negli insetti, l’organo della vista è chiamato rabdoma. A scala microscopica, questo organo è organizzato in modo diverso a seconda della specie. È abbastanza complicato entrare nei dettagli. Ricorda che non tutti gli insetti hanno la stessa sensibilità alla luce. L’organo sensoriale di una Drosophila cattura solo il 26% di una certa quantità di luce emessa rispetto al 100% di una libellula. Le specie che vivono di notte o si evolvono al buio sono dotate di un organo aggiuntivo chiamato tapetum, una superficie riflettente che aumenta la sensibilità alla luce. Una tale superficie si trova anche in profondità negli occhi dei gatti, mammiferi che hanno una buona visione notturna.

Oltre alla semplice percezione della luce nasce anche la percezione dei colori: non tutti gli insetti percepiscono l’intero spettro luminoso. E quando ci immergiamo in questo universo, ci troviamo di fronte a un’incredibile varietà. Si dice che gli insetti alati in generale abbiano sensibilità ai raggi UV, al blu e al verde, con alcune specie che possiedono addirittura sei diversi recettori per il colore verde. Diverse specie di lepidotteri, odonati (libellule) mostrano una massima sensibilità al rosso o al viola.

La ricerca ha anche portato alla comprensione che l’occhio partecipa all’equilibrio durante il volo. È fondamentale che l’insetto percepisca chiaramente dove si trovano il cielo (blu) e la terra (verde). Altri meccanismi raffinerebbero la percezione dell’ambiente integrando la polarizzazione della luce. La visione di certi insetti può essere straordinariamente complessa. A pensarci bene, alcuni sono capaci di movimenti che hanno caratteristiche in comune con i movimenti che siamo in grado di compiere in aereo o in elicottero, ma solo grazie a tanti strumenti elettronici che ci aiutano a situarci nell’ambiente. .

Perché alcuni insetti sono più attratti dalla luce rispetto ad altri?

La ricerca non fornisce ancora una risposta precisa a questa domanda. La risposta è tanto più complicata in quanto questo fenomeno di attrazione per la luce non riguarda tutti gli insetti. Alcuni insetti, come scarafaggi o lombrichi, al contrario, la fuggono.

Poiché sono soprattutto gli insetti volanti, come falene e mosche, ad essere attratti dalla luce, le ipotesi sviluppate si basano sul fatto che la luce guida l’insetto nei suoi movimenti e potrebbe costituire un affidabile punto di riferimento.

Ma nulla è ancora certo e gli scienziati stanno continuando le loro indagini per spiegare questa attrazione che agisce sulle mosche, anche quando è presente una fonte di luce naturale.

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