Il puma o leone di montagna, carnivoro d’America

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Dalle pampas argentine alle Montagne Rocciose nordamericane, il puma mostra una grande capacità di adattamento. Ammirato quanto temuto per la sua forza, il felino è un eccezionale cacciatore. Incontro con un superpredatore posto alla fine della catena alimentare.

Il puma o leone di montagna, carnivoro d'America

Il puma: carta d’identità

Il puma o puma (Puma Concolor), noto anche come leone di montagna, è un carnivoro della famiglia dei Felidi. Il mammifero è apparso in Nord America circa 500.000 anni fa prima di colonizzare l’intero continente. Il felino deve il suo nome attuale a una parola quechua, una lingua usata dai popoli discendenti dagli Incas, in particolare in Perù, Ecuador e Bolivia. Considerando l’animale come un essere soprannaturale, le civiltà precolombiane rappresentavano diverse divinità sotto le spoglie di un gigantesco puma.

La descrizione del puma

Il puma è caratterizzato dal suo corpo muscoloso e tozzo con un ampio petto prolungato da una testa rotonda e corta. Il suo mantello folto e corto assume un colore da fulvo a bruno-rossastro, ad eccezione del ventre e della parte inferiore della coda, che sono più chiari. Gli adulti misurano 70 cm al garrese e da 1,50 m a 2 m di lunghezza, coda compresa (da 65 a 75 cm). Il dimorfismo sessuale è pronunciato: i maschi pesano in media tra i 70 ei 100 kg e le femmine fino a 50 kg.

La forza del puma

Portato da arti posteriori molto più lunghi di quelli anteriori, la forza del puma gli permette di compiere balzi da 4 a 5 metri di altezza e fino a 12 metri di lunghezza senza guadagnare slancio. Il mammifero è anche in grado di correre a più di 70 km/h su brevi distanze, arrampicarsi sugli alberi per catturare prede e nuotare per sfuggire a un predatore. Come la maggior parte dei felini, le zampe anteriori hanno cinque dita, incluso lo sperone, e le zampe posteriori ne hanno quattro.

La gamma del puma

Un tempo il puma vagava per l’intero continente americano, dal Canada all’Argentina. Nel XIX e XX secolo l’animale fu perseguitato negli Stati Uniti e in Canada per l’uso del suo mantello ma anche per proteggere il bestiame attaccato dal felino. Il puma, infatti, occupa ormai solo le foreste dell’estremo nord e, in misura minore, la parte orientale del Nord America. Tuttavia, il mammifero rimane presente in tutti i paesi dell’America centrale e latina.

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Habitat del puma

La forte adattabilità del puma gli permette di vivere in una varietà di habitat che vanno dagli ambienti aridi alle montagne, passando per altipiani, praterie, zone boschive, foreste tropicali o secche, paludi e cespugli. Il suo pelo fitto gli permette di resistere alle temperature molto rigide che prevalgono a più di 5.000 metri sul livello del mare dove l’animale è già stato osservato. Ad eccezione del periodo riproduttivo, il puma non occupa una tana, preferendo rifugiarsi in grotte o cavità rocciose circondate da una folta vegetazione.

Comportamento da puma

Questo animale solitario rivendica un territorio vitale che soddisfa i suoi bisogni di cibo, acqua e riparo. L’area del suo dominio si estende da 250 km² a 1000 km² nelle regioni dove mancano le prede. Se le sue terre talvolta si sovrappongono a quelle di una femmina, solo eccezionalmente sconfinano in quelle di un altro maschio. E per delimitarli, il puma usa la sua urina, i suoi escrementi e le sue impronte di artigli sugli alberi. Molto territoriale, l’animale non esita a difendere ardentemente il suo dominio dagli intrusi, compresi i suoi congeneri. Questi segni sono usati anche per attirare le femmine in calore.

La tecnica di caccia di Puma

Come molti carnivori, il puma caccia all’alba e al tramonto. Accovacciato nella folta vegetazione, il felino insegue la sua preda alla ricerca: si avvicina discretamente al bersaglio da dietro e gli si avventa addosso in un lampo. Generalmente, la sua vittima cade sotto shock ma, se necessario, il felino si precipiterà all’inseguimento e la raggiungerà in una manciata di secondi. Le sue potenti mascelle, armate di lunghi canini, si spalancano, stringono e trattengono animali più grandi di lui. Una volta sazio, il felino seppellisce la carcassa per proteggerla dagli spazzini e torna a finire il pasto pochi giorni dopo.

La dieta di Puma

La forza del felino gli permette di cacciare i grandi mammiferi, in particolare il cervo, il suo piatto preferito che costituisce i tre quarti della sua dieta. Il puma attacca anche alci, pecore, coyote e cuccioli. Nelle regioni in cui deve affrontare la competizione, può accontentarsi di prede di dimensioni più modeste: topi, lepri, faine, puzzole, istrici, tacchini selvatici, pesci, lumache, uccelli e persino cavallette. Vicino alle aree urbanizzate, a volte attacca il bestiame e gli animali da allevamento.

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Riproduzione nel puma

Di natura solitaria, maschi e femmine si vedono solo al momento dell’accoppiamento, cioè due settimane all’anno. Dopo un periodo di gestazione di circa tre mesi, la femmina partorisce da tre a quattro piccoli che misurano in media 30 cm e pesano da 600 a 800 grammi. Le macchie che punteggiano il loro mantello scompaiono intorno ai 16 mesi. Anche se iniziano a mangiare carne dopo sei settimane, allatteranno per altri tre mesi. I giovani rimarranno con la madre fino all’età di 2 anni prima di stabilire il proprio territorio. Dopo che se ne saranno andati, la femmina sarà in grado di riprodursi di nuovo.

Lo stato di conservazione del puma

Il puma ha pochi predatori naturali. In Nord America un grizzly o un branco di lupi sono in grado di attaccarlo mentre in Centro e Sud America si confronta con giaguaro e anaconda. Le principali minacce per il felino sono la perdita del suo habitat e il bracconaggio delle sue prede. Sebbene protetto da normative nazionali su quasi tutto il suo areale, il puma continua ad essere cacciato illegalmente in particolare dagli allevatori di bestiame. specie Puma concolore è elencato come “Least Concern” dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN). In libertà vive in media dagli 8 ai 10 anni e può superare i 25 anni in cattività.

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